Un tour in prima persona della mostra d'arte in prima persona di Aram Bartholl - 💡 Fix My Ideas

Un tour in prima persona della mostra d'arte in prima persona di Aram Bartholl

Un tour in prima persona della mostra d'arte in prima persona di Aram Bartholl


Autore: Ethan Holmes, 2019

Hurt Me PlentyL'attuale esposizione di Aram Bartholl alla DAM Gallery di Berlino presenta opere che confondono ulteriormente il confine tra dove finiscono le nostre vere vite e iniziano le nostre vite virtuali. Usando il famigerato Duke Nukem 3D come punto di partenza, Bartholl esamina come la prospettiva in prima persona del gioco è stata progettata per far sentire il giocatore come se fosse all'interno del gioco, e come quella prospettiva stia diventando sempre più una realtà man mano che gli schermi video diventano la lente attraverso cui sperimentiamo il mondo.

Come spiega Bartholl nel suo tour privato, l'immagine della mano del giocatore che raggiunge il mondo virtuale è "come un simbolo di noi che entriamo nello spazio digitale". Una serie di stampe nella mostra gioca con la nozione di mescolanza virtuale con il mondo reale descrivendo immagini pixelizzate usando tecniche di stampa a mezzitoni tradizionali su materiali artistici tradizionali come carta e legno.

Visita privata di Bartholl di Hurt Me Plenty è di per sé una brillante estensione del lavoro nella mostra. Non solo mostra il lavoro dalla stessa prospettiva dei giochi sparatutto in prima persona a cui fa riferimento, la sua narrazione ricorda anche le procedure dettagliate dei videogame che i giocatori registrano comunemente per condividere le proprie esperienze di gioco personali tramite youtube.

Forse il pezzo più intrigante della mostra è il lavoro da cui è nato il titolo della mostra. Prendendo le frasi usate per descrivere i diversi livelli di difficoltà di Doom II fuori dal contesto di un videogioco e mostrandoli in un font scritto a mano, i livelli di difficoltà assumono implicazioni più ambigue che sono aperte all'interpretazione dallo spettatore, solo come tutto il resto nel mondo reale.

La mostra continua fino al 1 ° novembre, quindi se ti trovi a Berlino e ti piacerebbe vedere il lavoro IRL, assicurati di visitare e controllare tu stesso!



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